giovedì 20 settembre 2012

ZONA CRITICA. Lettura di Alessia Lenzi.

Ringrazio di cuore la cara amica e Storica dell'Arte Alessia Lenzi per le sue belle parole sul mio lavoro.
Francesca

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FRANCESCA LANCISI
Una docente di Italiano a studenti stranieri, laureata in Lingue, e una pittrice acquerellista autodidatta: Francesca Lancisi, giovane biturgense fiorentina d’adozione, racchiude in sé questa originale fusione tra “parola” e “colore”, invidia di ogni artista e felicità degli intellettuali!
La parola, la lingua, la cultura del nostro o di altri popoli si mescolano in armonie di colore, in sottili trame costituite da lettere. L’eleganza dei segni che formano tessuti e, nello stesso tempo, parole: parole cariche di significato come “Beauty”, Tempo, Wisdom (saggezza), Thank you… alfabeto e dizionario di un linguaggio universale che solo l’arte sa trasformare in un nuovo universo, emotivo e razionale, insieme.
Scriveva Borges nell’Aleph (L’immortale): “tracciava e cancellava una fila di segni, che erano come le lettere dei sogni, che quando stiamo per capirle si confondono. […] Pensai che Argo ed io facevamo parte di universi differenti; pensai che le nostre percezioni erano uguali, ma che Argo le combinava diversamente e costruiva con esse altri oggetti […] Pensai a un mondo senza memoria, senza tempo; considerai la possibilità d’un linguaggio che ignorasse i sostantivi, un linguaggio di verbi impersonali o d’indeclinabili epiteti.” (J.L. Borges, L’Aleph, Milano Adelphi Edizioni, 1998, pp. 18-19) Così Francesca, istintivamente, ha saputo mescolare – insieme ai colori, lievi e impercettibili come violenti e intensi – un mondo composto di segni, ricordi, sogni, memorie, linguaggi, simboli, perché “l’artista è un Argo che costruisce con le stesse nostre percezioni gli oggetti più inaspettati e originali” (L. Maffei-A. Fiorentini, Arte e cervello, Bologna, Saggi Zanichelli, 2008, p. 226).

Altri aspetti della personalità e della filosofia di Francesca sono casualità e riciclo. La cultura ambientalista ed ecologista che dovrebbe finalmente prevalere sugli attuali interessi egoistici e distruttivi, si combina con quel quid di emozionante casualismo che tutto sovrintende. Dall’adesione iniziale e, forse anch’essa casuale, ad una poetica vicina alla Pop-Art (e penso ai ritratti di amici e al suo stesso autoritratto), Francesca è arrivata ad una sua personale declinazione dell’arte che combatte il consumismo e lo spreco. “Quello che resta” è una serie di opere costruite con dei “preziosi” avanzi di carta, strisce su cui lei stende colori trasparenti e gomma arabica lucida; la composizione, provocatoria nella sua estrema eleganza che stride col concetto di riuso o riciclo, si sviluppa con sensibilità direi musicale, in una “tastiera” colorata dove le tonalità sono accordi casuali, ma perfettamente assonanti. 
                                                                            Firenze, gennaio 2012
                                                                            Con affetto, Alessia
Alessia Lenzi
Nata a Roma nel 1970 da famiglia di origine toscana, vive a Firenze dove insegna Storia dell'Arte. 
Alessia si è laureata in Lettere (con indirizzo storico-artistico) con una tesi sulla schedatura dell’Archivio Grafico della Casa editrice Vallecchi di Firenze, dal titolo “I Vallecchi: editori e promotori delle arti”. 
Ha conseguito il diploma di Specializzazione in Archeologia e Storia dell’Arte presso la Facoltà di Lettere dell’Università degli Studi di Siena, diretta dal prof. Enrico Crispolti, con una tesi sulla schedatura del Fondo di corrispondenza di Adolfo De Carolis conservato presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, dal titolo “Riletture decarolisiane: nuovi contributi all’intera attività dell’artista ed in particolare alla sua opera a favore delle arti minori e popolari”, pubblicato nel 1999 con il titolo "Adolfo de Carolis e il suo mondo (1892-1928)" di Alessia Lenzi, 1999. Un'originale e pressochè unico studio sull'artista, fantasioso e poliedrico interprete di un'epoca. 
Carte Fiamma Vigo-“Numero”, Inventario a cura di Alessia Lenzi, con la supervisione di Rosalia Manno Tolu, Archivio di Stato di Firenze, 2004-2005, pubblicazione on line nel sito: www.archiviodistato.firenze.
it/inventari/fiammavigo/ Fiamma Vigo (biografia), Numero e le gallerie fiorentine: gli anni Cinquanta, schede Testimonianze di Francesco Gurrieri e Carlo Cioni, Sezione Documenti: Cronologia dell’attività espositiva di Fiamma Vigo, Attività espositiva delle Gallerie Numero, Edizioni di Numero, Serate di Numero, Indice degli Artisti, in Fiamma Vigo e ‘Numero’. Una vita per l’arte, catalogo della mostra, Archivio di Stato di Firenze, 7 ottobre – 20 dicembre 2003, Firenze, Centro D, 2003.
Maya. 1999. Acquerello e matita su carta. Cm 38x28  _ Maya. 1999.
Watercolour and pencil on paper. Inches 15X11.

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